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Massimo Giletti ha confermato di aver lasciato la Rai, dove lavorava dalla fine degli anni Ottanta, per trasferirsi a La7, dove continuerà a fare il suo famoso programma "L’Arena". In un’intervista al "Corriere della Sera", il conduttore ha motivato la sua decisione spiegando che la Rai non gli aveva dato sufficienti garanzie di poter continuare il suo lavoro come voleva lui, nonostante il successo del suo programma che andava in onda dal 2005 ogni domenica dalle 14 alle 17.

Dal suo punto di vista perché la Rai non ha messo Giletti nelle condizioni di rifare L’Arena?
"Evidentemente il direttore generale, che ha la piena libertà di scegliere la propria linea editoriale, ha ritenuto che il successo di un programma seguito da 4 milioni di spettatori, con oltre il 22% di share dalle 14 alle 15, non bastasse per essere riconfermato. Evidentemente L’Arena è un programma scomodo".

Forse perché, secondo alcuni, esprime una cultura di centrodestra?
"È vero, mi hanno difeso Meloni e Salvini però storicamente la politica sposa le convenienze dell’istante, ma tutti sanno che io sono un uomo libero. Non ho mai avuto padroni, la mia forza è sempre stata quella di essere super partes. Mai avuto alcun mandato politico, ed è stata la mia identità. Credevo bastasse per una tv pubblica avere questi risultati come garanzia. Evidentemente non è così. E un domani qualcuno dovrà spiegare, non a Giletti ma ai 4 milioni di telespettatori, perché L’Arena è stata chiusa. Ma la verità, non le favole".