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Chi era Michele Cavataio: biografia. Dove è nato, quando è morto, chi l’ha ucciso e quanti anni aveva quando è morto nella strage di viale Lazio di Palermo. Cosa ha fatto, latitanza e processo, notizie di cronaca che lo riguardano.

Michele Cavataio

Michele Cavataio nasce a Palermo, il 18 marzo del 1929. Nel corso della sua adolescenza si dedica ad alcune attività illegali, come furti di generi alimentari e benzina. Entra dunque a far parte della cosca dell’Acquasanta, nel capoluogo siciliano. Nel 1946 la corte lo assolve per insufficienza di prove, in relazione all’omicidio del costruttore Vincenzo Mercurio. Tre anni dopo, nel 1949, riceve invece una condanna a due anni e sei mesi di carcere per furto aggravato.

Più tardi, nel 1954, le forze dell’ordine lo arrestano per rapina pluriaggravata, ma il procedimento si risolve con l’assoluzione per insufficienza di prove. Un anno dopo, cioè nel 1955 Cavataio è tra i sospettati per l’omicidio di Gaetano Galatolo, mentre nel 1956 la stessa accusa è per l’uccisione di Nicola D’Alessandro. In entrambi i casi, tutto si conclude con l’assoluzione per insufficienza di prove. Secondo quanto emerso dalle indagini, i due delitti sarebbero avvenuti per ordine della cosca mafiosa dei Greco di Ciaculli-Croceverde.

In questo stesso periodo, per Michele Cavataio scatta l’arresto per associazione a delinquere, furto pluriaggravato, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni. Lo inviano al soggiorno obbligato ad Anzi, in provincia di Potenza, ma tenta di fuggire e viene nuovamente preso. Cavataio è anche ritenuto responsabile di alcuni delitti rientrati nella cosiddetta “prima guerra di mafia“, per togliere di mezzo i suoi avversari.

Avviene in questo momento storico anche la strage di Ciaculli, a Palermo, in cui muoiono sette uomini delle forze dell’ordine: in seguito all’evento, Cavataio si dà alla latitanza, ma subito viene arrestato. Nel suo nascondiglio, le forze dell’ordine trovano anche una Colt Cobra (il suo soprannome è “Il Cobra”).

Arriva nel 1968 una condanna a 4 anni di carcere, per associazione a delinquere, nell’ambito del processo a Catanzaro contro i protagonisti della prima guerra di mafia. Tuttavia, dato che aveva aspettato il processo in stato di detenzione, viene rilasciato immediatamente per aver già scontato la pena.

Com’è morto Michele Cavataio?

Subito dopo il processo, diversi boss decidono di eliminare Cavataio, ricorrendo a un commando di killer scelti. Stando a quanto stabilito dalle successive indagini, ne avrebbero fatto parte, tra gli altri, anche Totò Riina, Bernardo Provenzano e Calogero Bagarella.

Michele Cavataio muore il 10 dicembre 1969, all’età di 40 anni, a Palermo. Gli uomini del commando, travestiti da militari della Guardia di Finanza, giungono in un ufficio di un’impresa edile in viale Lazio, dove Cavataio si trova insieme ai suoi uomini. Sono armati di pistole, lupara e Beretta MAB 38.

Gli uomini aprono il fuoco, uccidendo tre dei presenti e ferendone altri due. Cavataio tenta di reagire al fuoco con la sua Colt Cobra e riesce a uccidere Calogero Bagarella. Rimane tuttavia a terra ferito e viene finito a colpi di pistola. Il massacro di Cavataio e degli altri uomini passa alla storia come la “strage di viale Lazio”.

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