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Marcello Dell’Utri, chi è l’ex politico e senatore italiano. Biografia e carriera. Dove è nato, quanti anni ha, quando e come è entrato in politica, quando ha conosciuto Silvio Berlusconi. Le vicende di cronaca, cosa fa oggi.

Marcello Dell’Utri

Marcello Dell’Utri nasce a Palermo, l’11 settembre del 1941, quindi ha 81 anni. Consegue la maturità classica a Palermo, quindi prosegue gli studi a Milano, dove si laurea in Giurisprudenza. All’università conosce Silvio Berlusconi, per il quale inizia a lavorare nel 1964, quando ha 23 anni, come segretario. È anche allenatore della squadra di calcio del Torrescalla, sponsorizzata da Berlusconi.

Si trasferisce a Roma e dirige un gruppo sportivo, quindi torna nel 1967 a Palermo. Per sua stessa ammissione, lavorando presso l’Athletic Club Bagigalupo, conosce Vittorio Mangano e Gaetano Cinà. Comincia a lavorare negli anni Settanta per la Cassa di Risparmio delle Province Siciliane a Catania. Dopo un trasferimento alla filiale di Belmonte Mezzagno, nel 1973 è promosso alla direzione generale della Sicilcassa a Palermo, servizio di credito agrario.

Torna dunque a Milano e lavora all’Edilnord, diventando anche segretario di Silvio Berlusconi (si occupa, in questa occasione, di seguire la ristrutturazione della villa di Arcore). Dopo l’arresto di Mangano, che aveva lavorato per Berlusconi, sia Berlusconi che Marcello Dell’Utri dichiarano di non essere stati a conoscenza delle sue attività criminali.

Nel 1977, dopo l’esubero dalla Edilnord, entra alla società INIM, quindi diviene amministratore delegato della Bresciano Costruzioni, finita anch’essa dopo pochi anni in dissesto. Inizia nel 1982 la sua attività in Publitalia ’80, società per la raccolta pubblicitaria della Fininvest fondata nel 1979 da Silvio Berlusconi, dal quale riceve la nomina di amministratore.

Nel 1984 richiede ed ottiene la nomina ad amministratore delegato del gruppo Fininvest. Nel 1990 nasce, su sua proposta, la Silvio Berlusconi Editore, di cui segue personalmente la produzione fino al 1993.

Ingresso in politica

Nel 1993 Marcello Dell’Utri fonda “Forza Italia! Associazione per il buon governo” insieme anche a Silvio Berlusconi, lasciando la carica di presidente di Publitalia ’80. Avviene nel 1995 l’arresto a Torino, con l’accusa di aver inquinato le prove nell’inchiesta sui fondi neri di Publitalia. Nel 1996 è deputato al Parlamento, quindi dal 1999 diviene parlamentare europeo. Dopo le elezioni politiche del 2001, diventa Senatore della Repubblica.

Nei 5 anni di attività alla Camera presenta due DDL. Patteggia nel 1999 una pena di due anni e tre mesi di reclusione per frode fiscale e false fatture. Come senatore ricopre, tra le altre, la carica di Presidente della Commissione per la Biblioteca del Senato. Viene riconfermato nel 2006 e nel 2008. Nel frattempo riceve una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.

Dichiara nel 2013 di volersi ritirare dalla scena politica. Nel luglio del 2015 riceve la revoca del vitalizio. Nell’aprile del 2014, in un’operazione congiunta dell’Interpol e della polizia libanese, viene localizzato e arrestato in Libano. La Corte d’Appello di Palermo lo aveva dichiarato latitante.

Nel maggio dello stesso anno la Corte di Cassazione conferma la sentenza d’appello in via definitiva: la Procura Generale notifica a Dell’Utri l’ordine di carcerazione in esecuzione della pena per i reati ascritti.

Il 21 marzo del 2023, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, Dell’Utri rilancia nelle sue storie su Instagram il post di Silvio Berlusconi, facendo sue le parole dell’ex premier. “Sappiamo che le mafie si possono sconfiggere – recita il testo pubblicato dal Cav – e il nostro compito, il nostro impegno come centro-destra di governo, è quello di continuare a contrastare fino alla fine questo male assoluto che affligge la nostra Italia”.

Un gesto dal particolare valore simbolico, che potrebbe ribadire la sua volontà di prendere le distanze dalle accuse che lo hanno accompagnato per decenni. Dell’Utri nel 2014 è stato condannato a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Nel 2018 è stato raggiunto da un’altra condanna in primo grado a 12 anni alla fine del processo sulla trattativa Stato-Mafia, da cui poi è stato assolto in appello nel settembre 2021 per non aver commesso il fatto.

Altre attività

Marcello Dell’Utri è presidente della Fondazione Biblioteca di via Senato e fondatore del Circolo Dell’Utri, intitolato a se stesso. Il 10 settembre 2007 entra nel consiglio d’amministrazione del gruppo editoriale E Polis, che pubblica 15 quotidiani free-press in tutta Italia e diventa presidente della concessionaria di pubblicità, denominata Publiepolis spa. Si dimette nel febbraio 2008, in maniera irrevocabile da entrambi gli incarichi.

Procedimenti giudiziari

Su 12 procedimenti, Marcello Dell’Utri:

  • 3 volte è stato assolto in Cassazione (tentata estorsione, istigazione alla calunnia pluriaggravata e peculato);
  • 1 volta è stato prosciolto per “non luogo a procedere” a causa di un errore della Procura (frode fiscale mentre per la bancarotta era già stato assolto);
  • 1 volta ha concordato un patteggiamento (fatture false e frode fiscale);
  • 2 volte ha subito una condanna definitiva (7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa – scontando 4 anni in carcere e più di 1 anno ai domiciliari – e 8 mesi per abuso edilizio);
  • 1 volta ha ottenuto una prescrizione (vicenda P3);
  • 2 volte ha ottenuto un’archiviazione (corruzione e ricettazione);
  • è stato assolto in secondo grado (trattativa Stato-mafia);
  • ha ancora 1 indagine in corso (estorsione a Berlusconi).

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