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Mondello a Palermo: il borgo marinaro a due passi dalla città. All’ombra del “promontorio più bello del mondo” c’è una località di mare ricca di storia e di fascino. I lidi, il lungomare per passeggiare, la spiaggia di sabbia finissima e le acque placide e basse. Perché è famosa, com’è il mare e cosa vedere a Mondello: scopriamo tutto insieme.

Mondello borgo marinaro e spiaggia di Palermo

Proprio all’ombra di Monte Pellegrino, definito da Johann Wolfgang von Goethe il “promontorio più bello del mondo”, c’è una delle località più amate dai palermitani. La spiaggia è una meta di culto durante l’estate ma, in realtà, è molto bella durante tutto l’anno.

Sabbia fine e acqua bassa. Tutto intorno, villette in stile Liberty e ampi viali. Il grande stabilimento, le barchette ormeggiate, la piazza con la sirenetta. Non è difficile comprendere perché è famosa Mondello, basta guardarsi intorno. Ciò che tutti non sanno, però, è che non è sempre stata così. Anzi, tutt’altro. Mettetevi comodi, vi raccontiamo tutto.

Storia di Mondello

Nei secoli della dominazione araba, il borgo di Mondello si chiamava Marsa ‘at Tin (Porto del Fango, a causa il terreno acquitrinoso). Nell’estremo lembo settentrionale sorse un piccolo villaggio di pescatori, di cui rimangono ancora alcune testimonianze storiche (nella piazza centrale ci sono ancora il porticciolo e le due antiche torri).

Nel XVIII secolo la città di Palermo era un importante centro del per i traffici economici lungo le rotte del Mediterraneo. Vi sostavano o abitavano numerosi nobili. Proprio loro videro in questa località un ottimo luogo per l’edificazione di ville di lusso. Così sorsero oltre 250 ville, tra cui 10 di notevole importanza. Ed ecco cosa accadde in seguito.

L’attuale spiaggia di Mondello ancora non esisteva e parte dell’entroterra era territorio fangoso. Per circa due secoli il golfo rimase una zona paludosa. Nel 1891 ebbe inizio l’opera di bonifica del cosiddetto “pantano”, grazie all’intervento del principe Francesco Lanza di Scalea.

Dopo il risanamento, crebbe il processo di espansione. Dal 1912 la frazione si trasformò in sede di nobili e borghesi. Così costruirono diversi circoli esclusivi e nobiliari, oltre a ville lussureggianti, che valorizzarono giardini e bellezze naturali. Secondo il re Ferdinando di Borbone era «un angolo di paradiso terrestre».

Il celebre Stabilimento

Arriviamo così al 1906, anno in cui l’imprenditore milanese Luigi Scaglia restò incantato dalla bellezza del luogo e presentò un progetto, di cui si parlò anche su su “La Sicile Illustrèe“, in un articolo dal titolo “Grandioso progetto per l’avvenire di Mondello”.

Secondo la società milanese di Scaglia, quello di Palermo era un lido superiore alle più famose località europee e con un lungomare più bello della nota Promenade des Anglais di Nizza. Attraverso un atto di vendita del 1910, la società belga “Les Tramways de Palerme” ottenne dal Demanio dello Stato la cessione di circa 280 ettari di terreno.

In cambio avrebbe fornito una serie di servizi e strutture per la realizzazione di una stazione balneare di prim’ordine, nel rispetto di un compromesso con il Comune di Palermo del 1906.

L’architetto Rudolf Stualker progettò il famoso Stabilimento di Mondello. Disegnò un’ampia piattaforma su piloni immersi nell’acqua. Quel lavoro era stato originariamente pensato per la città di Ostenda ma, vista la maggior bellezza del paesaggio palermitano, trovò compimento nel capoluogo.

A eseguire i lavori fu l’impresa di Giovanni Rutelli, figlio del noto scultore Mario Rutelli. Sorse così un edificio resistente all’azione corrosiva dell’acqua e della salsedine. La struttura presenta suggestivi decori con volute, fregi, sculture, vetrate e colori vivaci. È non solo funzionale, ma anche elegante. Rappresenta una delle opere architettoniche in stile Art Nouveau più belle d’Europa.

Durante la Seconda guerra mondiale, lo stabilimento divenne un quartier generale, prima dei fascisti e dell’esercito tedesco, poi delle forze alleate. Gli Alleati traslocarono la maggior parte del mobilio a Villa Igiea, utilizzata dagli americani come prestigiosa residenza.

Per mesi furono reclamati 1.693 pezzi di posateria di pregio, tutto il corredo di pentole e casseruole, tovaglie in lino, sedie, sgabelli e poltrone, oltre ai danni riportati da sovraporte, finestre e tavoli.

Nel 1995 si svolsero i restauri della struttura, sotto il lavoro dell’ingegnere Umberto Di Cristina con i fondi della Società Italo Belga, riuscendo a riportare tutto all’antico splendore, con i colori dal blu oceano al rosso ruggine.

Cosa fare a Mondello

Arrivare a Mondello da Palermo è molto facile. In auto ci vuole circa un quarto d’ora ed esistono i collegamenti in bus. Arrivando dall’aeroporto, vi è un’apposita uscita dall’autostrada A29.

Gli amanti del mare possono trascorrere giornate in spiaggia. Ci sono sia lidi attrezzati, a pagamento, che aree libere. Tante le proposte in termini di ristoranti, chioschetti, gelaterie, bar e pasticcerie.  Anche sulla spiaggia, inoltre, passano tanti venditori ambulanti, con bibite e cibo. Anche la sera è una meta perfetta, soprattutto durante la bella stagione.

Ci sono tanti ristorantini di pesce, ma non mancano pizzerie, paninerie ed altri locali con ogni tipo di proposta. Terminati i pasti, si può fare una bella passeggiata. In generale, durante tutto l’anno Mondello è un’ottima meta.

Appena fuori dal paese, inoltre, c’è l’accesso alla Riserva Naturale Orientata Capo Gallo, perfetta per gli amanti del trekking, ma anche per chi ama il paesaggio marino più selvaggio: vi sono tante calette con scogli e accessi per fare il bagno.

Foto: Christophe PINARDLicenza.

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