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Alla scoperta delle parole siciliane.

Esistono molti modi per conoscere la Sicilia e uno di questi passa inevitabilmente dalla sua tradizione linguistica. Il siciliano è una lingua straordinaria e ricca di sfaccettature, in grado di riservare grandi sorprese. Vi sarà sicuramente capitato di sentire pronunciare l’esclamazione “Mischinu!“, ma sapete da dove deriva questa espressione? Oggi vogliamo approfondire l’origine di mischino in siciliano. Procediamo con ordine e partiamo dal principio. Questo aggettivo, nonostante l’assonanza con “meschino”, non ha nulla a che vedere con quel significato. Non fatevi ingannare, dunque. In Sicilia lo si traduce come “poverino” ed è usato per mostrare compassione nei confronti di qualcuno. Per ricostruire la sua origine, dobbiamo andare un po’ indietro nel passato.

L’origine di Mischino in Siciliano

Questa famosa parola siciliana deriva dall’arabo dall’arabo miskīn e ancora prima dall’accadico muškēnum “mendicante” e, attraverso le parlate romanze della Penisola Iberica, si è diffuso in altre lingue romanze. Anche quelle parlate l’hanno presa in prestito dall’arabo. In spagnolo, ad esempio, esiste il termine “mezquino”, che potrebbe essere la base per il francese “mesquin”. Come abbiamo anticipato, non ha un significato assimilabile all’italiano “meschino”. Rimangono alcuni dubbi, perché potrebbe essere arrivato dal provenzale. Dalla parola mischinu ne derivano altre. Famosa tra l’altro, è l’espressione “mischinu a mia!”, cioè “povero me!”. Esiste anche il verbo “mischinijari“, ossia “commiserare”. La prossima volta che sentirete mischino in siciliano, dunque, potrete sicuramente raccontare un aneddoto in più.