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Pasta Siciliana, quanti formati conoscete? La Sicilia è una terra ben nota agli amanti della buona cucina e, sin dai tempi antichi, ha creato tante ricette apprezzate ovunque. Proprio sull’isola si pensa sia stata creata la pasta (leggi qui) ed esistono molti formati tipici, in grado di esaltare i condimenti, dando vita a piatti irresistibili.

Ecco i formati tipici di pasta siciliana: se ne conoscete altri, suggeriteceli!

  • Anelletti. Iniziamo da un formato utilizzato per preparare una delle paste al forno più buone. Fino agli anni Trenta, esistevano diverse forme di anellini, lisci o rigati, più o meno spessi. Oggi ci sono gli anelletti, perfetti per timballi e preparazioni da infornare.
  • Busiate. Sono un tipo di maccheroni lunghi tipii del Trapanese. Prendono il nome da busa, parola locale per indicare il gambo di ampelodesmos mauritanicus, un’erba locale che viene utilizzata per prepararli e dare loro una forma elicoidale.
  • Gnocculi. Anche questi tipici del Trapanese, sono un tipo di pasta fresca che viene “invacata” a mano con le dita. Per questo si chiamano anche gnocculi cavati.
  • Gnucchitti. Vengono chiamati anche cavateddi o cavasumeddi, cioè cavatelli.
  • Maccarruna. Pasta fresca di forma allungata, di varia lunghezza e dimensione.
  • Sfilateddi. Si tratta di lasagnette di pasta fresca, molto semplici da preparare.
  • Affogaparrini. Altro non sono che gli strozzapreti, una sorta di tagliatelle arrotolate su un ferretto e strofinate sulla spianatoia.
  • Taccuna de mulino. I tacconi possono avere forma quadrata o romboidale e sono diffusi anche in altre parti d’Italia.
  • Tria. Si tratta di uno dei formati più antichi, che si prepara partendo da una sfoglia sottile. Si ricavano paste di vari formati e misure, a seconda della zona di produzione.

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