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  • Perché il simbolo della Trinacria rappresenta la Sicilia.
  • Cosa vuol dire il segno della testa con tre gambe, chiamato Triscele?
  • Trinacria cosa è e cosa significa il simbolo della Sicilia.

Siamo certi del fatto che ve lo sarete chiesti mille volte. Perché nella bandiera siciliana c’è in bella mostra il simbolo di una testa femminile con tre gambe piegate (Triscele), che partono direttamente dal capo? In araldica questa rappresentazione si chiama Trinacria e oggi scopriremo insieme perché il simbolo della Trinacria rappresenta la Sicilia.

Cosa vuol dire Trinacria?

La testa rimanda chiaramente alle gorgoni, mostri della mitologia greca di aspetto mostruoso, con ali d’oro, mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli. Erano tre e rappresentavano le perversioni: Euriale rappresentava la perversione sessuale; Steno la perversione morale; Medusa (la più famosa, unica mortale tra le tre e custode degli Inferi) la perversione intellettuale.

Anticamente il nome della Sicilia era quello di Triquetra o Trinacria. Questo perché, a differenza della classica forma tonda di tutte le altre isole, la Sicilia ha una configurazione geografica strana. E’ caratterizzata da tre promontori, Pachino, Peloro e Lilibeo e tre vertici che quasi istintivamente rimandano al triangolo. Ecco cosa vuol dire, da τρεῖς “tre” e ἄκρα “promontorio.

Ed è probabilmente in epoca ellenistica che la cultura greca, colma di dei, semidei e mostri mitologici, coniò il simbolo della gorgone con tre gambe attaccate direttamente alla testa associandolo piano piano alla nostra terra ed i misteri che la avvolgevano.

Significato della Trinacria

Da dove trae origine il simbolo della Trinacria e qual è il suo significato? Ce ne sono stati altri nella storia dell’uomo? In questo gli studiosi sono concordi nel ribadire che la sia un antico simbolo religioso orientale che rappresentava il dio del sole nella sua triplice forma di primavera, estate e inverno. Remote monete (del VI e IV secolo a.C.) lo testimoniano. Esse provenivano quasi tutte da città dell’Asia Minore, come Aspendo in Panfilia, Olba in Cilicia, Berrito e Tebe nella Troade.

Il simbolo si sarebbe quindi diffuso in occidente attraverso i greci che con le tre gambe marchiavano diverse monete (a esempio quelle di Atene del VI sec a.C., ma anche successivamente nelle urbe di Paestum, Elea, Terina, Metaponto e Caulonia). In Sicilia, invece, pare essere stato Agatocle (in Siracusa) ad usare il simbolo sulle monete e forse (questo dato non è certo) come sigillo personale.

È solo in epoca romana che la Trinacria perde il suo intrinseco significato religioso per diventare esclusivamente il simbolo geografico della Sicilia. In quell’epoca a Palermo la gorgone con tre gambe appare nel suo aspetto definitivo sulle monete. Ma al posto dei serpenti, la testa della gorgone è decorata con tante spighe. Spighe di grano che tributavano alla Sicilia il suo ruolo di granaio dell’antico impero romano. Sicilia sinonimo di fertilità e prosperità.

Perché il simbolo della Sicilia ha tre gambe?

Riassumiamo. Le spighe di grano sono simbolo di fertilità del territorio. Le tre gambe rappresentano i tre promontori punti estremi dell’isola: capo Peloro (o punta del Faro, Messina), capo Passero (Siracusa), capo Lilibeo (o capo Boeo, Marsala). La loro disposizione si ritrova nel termine greco triskeles e si ricollega al significato geografico: treis (tre) e akra (promontori).

Da qui anche da cui anche nel latino triquetra (a tre vertici). La disposizione delle tre gambe , facendo pensare ad una rotazione, ha portato gli studiosi a risalire fino alla simbologia religiosa orientale, in particolare quella del dio del tempo Baal nel cui monumento a Vega (Beja, in Tunisia) sopra il toro, vi è una Trinacria, oppure a quella della luna, dove le tre gambe sono sostituite da falci.

La gorgone, amici miei, è un dettaglio tipicamente siciliano. In tutte le altre rappresentazioni, le gambe erano legate tra loro attraverso un cerchio o un punto. E la “Trichetria” è fortemente legata alla mitologia greco orientale. I nostri avi erano soliti decorare tempi, vasi e case con maschere e raffigurazioni pittoresche per scongiurare, allontanare o annullare influssi maligni. Proprio come il gesto delle corna che noi usiamo per esorcizzare il male.

Per il siciliano doc, religioso e superstizioso per tradizione familiare, la Trinacria è un talismano portafortuna. Vogliamo concludere questo articolo spiegando anche il perché del giallo e del rosso presenti nel vessillo ufficiale della regione Sicilia. Il giallo ed il rosso stanno a rappresentare rispettivamente il coraggio delle città di Palermo e poi di Corleone, che per prime si sollevarono contro i francesi durante i Vespri Siciliani del 1282.

Testo di Viola Dante – Foto: Nuno CardosoLicenza.

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