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Prescia significato della parola siciliana.

  • Continua il viaggio alla scoperta della lingua siciliana.
  • Stavolta parliamo di un termine utilizzato per indicare “fretta” o anche “ansia”.
  • Da dove arriva e qual è la sua origine? Ce lo spiega l’Accademia della Crusca.

Prescia, cioè fretta. I siciliani conoscono molto bene questo termine, ma non tutti sanno qual è la sua origine. Sappiate anzitutto che questo tipo lessicale, con le varianti pressa, pressǝ, pressia, presia, presa, è ben presente quasi in tutta Italia. Si può ricondurre al verbo latino “premere”, il cui participio passato femminile “pressa” è diventato un nome. I significati di questo nome sono vari, da “macchinario per comprimere” a “calca di gente” e, appunto “fretta”. Sempre dal participio “pressa” deriva il verbo latino intensivo di “premere“, cioè “pressare”, da cui discende “pressione”. La radice prĕss- rappresenta la base etimologica di una serie di parole diffuse nelle varietà romanze con un significato riconducibile a quello di “premere”. Troviamo anche delle corrispondenze con il francesepresse” con il significato ‘ansia, angoscia’, lo spagnolo “prisa”, il catalano “pressa” e il portoghese “pressa”, cioè “mancanza di calma”.

Una parola che mette d’accordo tutti

Oggi la parola viene ricondotta per lo più alla variante siciliana e in generale alle varianti centro-meridionali. Ma, guardando alla sua storia nelle attestazioni antiche fino a quelle contemporanee, ci accorgiamo che prescia (e varianti) era e continua a essere, con qualche rara eccezione, una parola in circolazione da Nord a sud, su tutto il territorio italiano.

Le più antiche attestazioni di prescia ‘fretta’ risalgono ai testi delle origini e appartengono un po’ a tutta la penisola. A noi, ovviamente, interessa la forma usata in Sicilia. La troviamo anche nella letteratura, nei libri di Sciascia e di Andrea Camilleri. Nel palermitano si preparano le sfince ri prescia, cioè fatte in fretta, in modo semplice. Chiudiamo con una curiosità: dal repertorio dei proverbi siciliani di Pitrè scopriamo che Cu’ havi prescia, è megghiu ca si cura (‘chi ha fretta, è meglio che si curi’) (Giuseppe Pitrè, Proverbi siciliani, vol. III. Palermo, Pedone Lauriel).

Fonte: Accademia della Crusca

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