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Natura siciliana da scoprire: le Rocche del Crasto.

  • Scopriamo insieme una grande formazione rocciosa sui Nebrodi.
  • Si tratta di un paesaggio di grande bellezza, formato da rocce lucenti e calcari bianchi e rosa.
  • Siamo a ridosso dei centri abitati di Longi, San Marco d’Alunzio e Alcara Li Fusi, in provincia di Messina.

Non si finisce mai di scoprire la Sicilia e il suo patrimonio naturalistico. Oggi ci fermiamo in provincia di Messina, per conoscere da vicino un territorio decisamente affascinante. Le Rocche del Crasto sono una grande formazione rocciosa appartenente alla catena dei Monti Nebrodi, nell’Appennino siculo. Costituiscono un paesaggio naturale di grande bellezza e sono formate da rocce cristalline lucenti e calcari bianchi e rosa, spesso con sfumature verdi e rosse. Un vero e proprio paradiso a ridosso dei centri abitati di Longi, San Marco d’Alunzio e Alcara Li Fusi.

Vi avrà sicuramente incuriosito il nome ed è proprio da lì che partiremo per il nostro percorso di scoperta. Nei pressi della cima, probabilmente, sorgeva l’antica città greca di Krastos. In lingua siciliana il termine “crastu”, italianizzato in crasto, indica il maschio della pecora. Nel caso delle Rocche del Crasto, però, è più probabile che derivasse dal latino “castrum“, cioè “fortezza”. Il rilievo presenta diversi specchi di faglia esposti che formano spettacolari pareti di roccia. La più interessante è lo specchio di faglia a strapiombo della Valle Calanna su cui nidifica l’aquila reale. Su uno dei suoi versanti si apre anche la Grotta del Lauro, ricca di stalattiti e stalagmiti. Sul versante nord-occidentale, più in basso nidifica il grifone, reintrodotto qualche decennio fa in Sicilia.

Rocche del Crasto - Foto di Antonina Vaneria

Come visitare le Rocche del Crasto

Esistono tre itinerari escursionistici consigliati del Parco dei Nebrodi, lungo i sentieri in zona “A” del Parco. Questi consentono di collegare i centri abitati direttamente con le sommità delle Rocche del Crasto. Questi itinerari si snodano tra dislivelli e lunghezze, ma non presentano grandi difficoltà, perché sono su sentieri agevoli e dotati di cartelli e tabelle segnaletiche in legno.

  • Il primo percorso parte da Portella Gazzana (Longi), attraversa le contrade di S. Fantino, Sette Fontane, Rocca che Parla, Vorna, e giunge alla sorgente Malirò (S. Marco d’Alunzio). È lungo 7 chilometri, con una difficoltà medio-alta.
  • Il secondo parte da contrada Lemina Bacco (Alcara Li Fusi) e giunge in contrada Vorna, da dove si può proseguire a destra in direzione Portella Gazzana ed a sinistra per la Sorgente Malirò e quindi per S. Marco d’Alunzio. È lungo 3,2 chilometri per contrada Lemina e 9,2 per Portella Gazzana. Difficoltà media.
  • Il terzo inizia dalla sorgente Malirò (S. Marco d’Alunzio), si attraversa la contrada Vorna dove si ha la possibilità di proseguire a destra in direzione di Alcara Li Fusi attraverso le contrade Lemina, Bacco, Stidda, o al bivio si prosegue diritto per Portella Gazzana. È lungo 7 chilometri. Difficoltà media.

Per ulteriori dettagli sugli itinerari, potete cliccare qui.

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