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Sembra un buccellato, ma non lo è: si chiama Torta del Re. Nell’aspetto ricorda il celebre dolce siciliano del Natale, ma è tagliandolo che si scopre che si tratta di una preparazione molto diversa. La sua storia e le caratteristiche sono davvero interessanti.

  • Torta del Re o Bolo-rei: la “cugina” portoghese del Buccellato.
  • Una pasta lievitata con frutta candita.
  • Cosa la rende unica e in cosa è diversa dal dolce di Sicilia.

Torta del Re o Bolo-rei: come è fatta

Paese che vai, dolce di Natale che trovi. La tradizionale pasticceria delle festività natalizie assume caratteristiche diverse a seconda della parte del Mondo cui appartiene. Ci sono, però, alcuni punti in comune e ingredienti che non mancano mai sulle tavole.

Guardando la foto in questa pagina, pensereste di trovarvi davanti a un buccellato un po’ diverso, ma vi sbagliate. Si chiama Torta del Re, in lingua originale, Bolo-rei ed è portoghese! Ebbene sì, oggi vi portiamo a fare un bel viaggio: siete pronti?

Il Bolo-rei è tipico del Natale in Portogallo. Nasce in Francia e vi arriva nel 1829, con l’apertura della pasticceria che serve ufficialmente la famiglia reale: la Confeitaria Nacional. Si mette al centro della tavola delle feste, nella sera della Vigilia.

Il dolce che unisce Sicilia, Spagna e Portogallo

Si consuma tra Natale e l’Epifania. Tradizione vuole che chi trova al suo interno una fava (o un fagiolo), dovrà pagare il dolce dell’anno successivo. Questo “cugino” del Buccellato ha, a sua volta, un gemello: il Roscón de Reyes spagnolo (e anche dell’America Latina).

La differenza tra i due dolci sta nel fatto che nella ricetta del Bolo-rei ci sono uvetta, frutta secca e Porto. Nella preparazione spagnola no. Il Roscón de Reyes è aromatizzato con acqua di fiori d’arancio, e spesso tagliato a metà e farcito di panna montata.

L’origine del roscón de Reyes sembra essere in relazione con i Saturnalia romani, le feste dedicate al dio Saturno in concomitanza con i giorni successivi al solstizio di inverno. Per questi festeggiamenti, si elaboravano torte rotonde con fichi, datteri e miele, che venivano distribuite indistintamente a plebei e schiavi. Già nel secolo III, si introduceva all’interno del dolce una fava secca e il fortunato a cui capitava veniva nominato re dei re per un breve periodo di tempo precedentemente stabilito.

La forma a ciambella della Torta dei Re ricorda una corona, che rimanda ai Re Magi e ai loro doni. La torta (bolo) è infatti dorata, impreziosita da gemme colorate (i canditi tagliati a pezzi grossi), e profumata. I simboli: oro, mirra e incenso. Foto: Official Porto Tourism PortalLicenza.

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