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Sapete da dove deriva la parola siciliana cacòcciula, cioè carciofo? La sua etimologia è indubbiamente interessante e anche l’Accademia della Crusca ha deciso di dedicargli un approfondimento. In particolare, gli esperti si sono interessati a questa parola sulla scia dei romanzi di Andrea Camilleri.

In Sicilia la parola cacòcciula compare per la prima volta in un documento del 1416 ed è anche diffusa in altre parti d’Italia, come la Calabria centro-meridionale. Esiste, sull’Isola, anche la parola Carcioffula, con la quale condivide, forse la base etimologica dell’arabo ḫaršūfa.

Pare che la parola italiana carciofo, riconducibile anch’essa all’arabo ḫaršūfa, sia considerata da alcuni studiosi una mediazione spagnola, da altri come prestito diretto dall’arabo. Nei documenti la parola appare tardi (nel 1533), a oltre un secolo dall’importazione in Toscana della pianta.

L’Italia settentrionale conosce invece il tipo articiocco, che forse ha dato origine alla famiglia francese di artichoque.

Nonostante l’origine non sia proprio certa, è invece sicuro che il termine cacòcciula ritorna anche nei modi di dire: Sentirisi cacòcciula, ad esempio, significa atteggiarsi, darsi delle arie. L’analogia è con i carciofi che si stagliano dai cardi.

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