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Giampiero Ingrassia ricorda il papà Ciccio Ingrassia, nel ventennale della morte. L’attore palermitano, che ha scritto immense pagine della storia dello spettacolo insieme a Franco Franchi, è morto il 28 aprile del 2003. La sua eredità umana e artistica è molto preziosa.

Ciccio Ingrassia, il ricordo del figlio Giampiero

Intervistato dall’AdnKronos, Giampiero ha parlato di questi anni senza il papà Ciccio Ingrassia: “Sono passati vent’anni, che sono tantissimi ma che mi sembrano ancora come se fossero iniziati ieri, la scomparsa di mio padre ha per me un sapore ancora attuale”.

“Sono ancora e sempre tantissime le manifestazioni che con mio grande piacere lo ricordano, dagli eventi dedicati al francobollo, dalle trasmissioni tv ai film che continuano ad andare in onda nelle reti televisive. Per il centenario, è stata apposta una targa a Palermo, la sua città natale; domani avverrà lo stesso a Roma, nel quartiere dei Monti Tiburtini dove abitava”.

Quando gli viene chiesto cosa ha preso dal papà Ciccio Ingrassia, risponde: “Probabilmente ho preso da lui la testardaggine, il senso di giustizia, il desiderio di equità, l’atteggiamento di umiltà nell’affrontare le situazioni e nel rapporto con le altre persone”.

Inevitabile un richiamo alla sua parte siciliana del suo carattere. A chi pensa che abbia preso poco della forte sicilianità del padre Ciccio Ingrassia, replica: “Francamente, non lo credo. Sono nato a Roma ma il mio sangue è siciliano, è palermitano… e chi mi conosce bene si accorge della mia sicilianità interiore, anche se non la sfoggio e non la forzo. Ma sono molto legato alla Sicilia e lì la sfoggio con più naturalezza. Ultimamente ci sono tornato solo per tournée teatrali, ma ho tanta voglia di andarci in vacanza”.

In ultimo, un richiamo alla storica coppia Franco e Ciccio: da piccolo, spiega Giampiero, “ho vissuto la coppia Franchi e Ingrassia come se i loro film facessero parte della mia vita, non distinguevo finzione e realtà, c’era tra Franco e Ciccio davvero una grande complicità, che si percepiva anche nel privato quotidiano. Le rotture? Causate sempre e solo da motivi professionali, mai umani o privati o umorali. Del resto, erano una coppia ed è naturale per una coppia abbracciarsi, litigare, ricomporsi, tornare a dividersi e poi a riunirsi”.

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