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Tra le pagine più famose dell’Odissea, il celebre poema di Omero, ci sono sicuramente quelle dedicate a Polifemo. Il ciclope imprigiona Ulisse e i suoi compagni, mangiandone anche qualcuno, ma viene accecato dal protagonista, che riesce così a sfuggirgli. Questo avvenimento scatena l’ira di Poseidone, che per vendetta rende impossibile il ritorno in patria per molti anni. Gli storici sono riusciti a collocare in tanti luoghi del meridione numerosi episodi dell’Odissea, ma proprio le vicende legate a Polifemo non riescono a trovare un luogo preciso.

Tra i luoghi più accreditati, c’è proprio la Sicilia. In molti, infatti, concordano sul fatto che sia proprio l’isola la terra dei Ciclopi. Polifemo, stando al racconto di Omero, viveva in un antro roccioso nel Paese dei Ciclopi, ma non ci è dato di sapere dove fosse la grotta. Non mancano le ipotesi in merito, grazie anche all’aiuto della storiografia. Di Polifemo si parla anche in altri scritti, ecco come si è arrivati alle diverse ipotesi per l’individuazione della località. Ed è a questo punto che entra in gioco la Sicilia.

Molti concordano sul fatto che i Ciclopi vivessero alle pendici dell’Etna. I navigatori greci individuavano proprio nel vulcano il Paese dei Ciclopi o il Ciclope stesso: il cratere sarebbe l’unico occhio e potrebbe così “sputare” massi infuocati a grande distanza. Il mito si svolgerebbe ad Aci Trezza, con i suoi mitici faraglioni, chiamati proprio “Isole dei Ciclopi”. Polifemo, quindi, sarebbe l’Etna e il paese tutta l’area del Catanese che si sviluppa ai suoi piedi.

Secondo altri, sarebbe invece nel Messinese il Paese dei Ciclopi. In questo caso, è più la tradizione popolare ad avvalorare la tesi. A Milazzo si trova la Grotta dei Ciclopi, che nel Seicento era impiegata come magazzino e laboratorio per la polvere da sparo. In ultimo, alcuni storici individuano il Paese dei Ciclopi si troverebbe nell’area del Trapanese, sui costoni rocciosi delle Isole Egadi (in particolare Levanzo e Marettimo). Qui numerosi antri erano abitati fin dalla preistoria. Sulla terraferma, invece, il corrispettivo sarebbe Erice, che un tempo fu poleis greca.

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