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L’esplosione a Barcellona Pozzo di Gotto sarebbe stata «causata anche da poca attenzione». A dirlo è il procuratore della cittadina del Messinese, Emanuele Crescenti, che ha spiegato che il casolare della Ditta Costa e Figli era «adibito a fabbrica di fuochi, e dico adibito perché non era nato per esserlo e i lavori che stava eseguendo la ditta esterna si stavano facendo proprio per mettere le strutture in sicurezza». «Stiamo cercando di fare il punto della situazione che presenta diversi aspetti da chiarire», ha aggiunto.

L’inchiesta è in corso e il reato ipotizzato è strage colposa.

Il magistrato ha confermato che gli operai stavano sistemando alcuni cancelli, quando è avvenuta la tremenda esplosione che ha interessato prima un locale e poi altri della fabbrica. Sono in corso in questo momento le operazioni di bonifica dell’area della fabbrica in contrada Femmina Morta. Si stanno mettendo in sicurezza diversi edifici, perché in alcuni fabbricati ci sono ancora giochi pirotecnici inesplosi. Sul posto anche il Genio Militare.

Ci sarebbero un flex e alcune scintille, dunque, all’origine dell’esplosione di ieri, costata la vita a cinque persone (altre due persone sono rimaste ferite). I vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte nella fabbrica-deposito di fuochi d’artificio. Le vittime sono Venera Mazzeo, 71 anni, moglie del titolare, e quattro operai di una ditta esterna, che stavano effettuando dei lavori per rendere più sicuro il fabbricato, montando alcune porte in metallo. I feriti sono Bartolomeo Costa, figlio del titolare e Nino Bagnato, entrambi ricoverati.

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