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Si chiama Giovanni Virgadavola, ha 78 anni ed è un vero e proprio “patrimonio” di Sicilia, ben noto in tutta l’Italia. Poeta, “cuntista”, affabulatore e pittore. È agricoltore fin dall’età scolare e ha la straordinaria capacità di trasmettere emozioni con la sua arte, ma non solo.

Sua, infatti, una bellissima collezione di carretti siciliani. Oggi Il 76enne di Vittoria scrive e recita poesie in dialetto nelle scuole e nelle piazze: è un cuntastorie apprezzato in tutto il Paese e racconta la storia della Sicilia. Lui è un artista che s’è fatto da solo.

Ha iniziato a collezionare carretti siciliani nel 1965, quando i mezzi a motore iniziarono a soppiantare i mezzi di locomozione tradizionali. C’era un florido mercato di carretti, che venivano fatti a pezzi e venduti come souvenir, per decorare le abitazioni.

Le poesie di Giovanni Virgadavola sono entrate anche nelle scuole di Vittoria: a metà degli anni Settanta, i professori lo chiamavano per recitare agli studenti. Ne ha scritte un centianio, oltre a una ventina di storie.

Giovanni Virgadavola, prezioso cantastorie siciliano

Il 76enne è uno degli ultimi esempi di fedele discendente del cantastorie di una volta. È nato in una famiglia contadina in cui il padre, tutte le sere dopo il lavoro nei campi, tornava a casa e raccontava a lui e alla sua famiglia dei “cunti”. Ha preso le redini del padre, trasformando quel momento ludico in una vera e propria missione, ovvero recuperare e tramandare la storia, la cultura e le tradizioni della vecchia Sicilia.

“Quello che si recupera è oro perché ormai le tradizioni e il linguaggio si sono persi. Io sono arrabbiato del fatto che tutto questo ormai non ci sia più e quindi ho voluto recuperare questa tradizione, andando in giro a raccontare quello che mio padre faceva quotidianamente dopo la giornata di lavoro nei campi”.

“Bisogna risvegliare nei ragazzi l’interesse per la storia e per la tradizione, bisogna condurli verso la strada della cultura, solo così facendo questi cunti possono continuare ad essere conosciuti”, sostiene il cantastorie.

Il sogno di una vita di Giovanni Virgadavola si è realizzato nel novembre del 2012, quando è stato inaugurato il Museo del Carretto Siciliano. Al suo interno è esposta una collezione di una cinquantina di antichi carretti, che lo stesso cantastorie ha recuperato, provenienti dall’area iblea e dalle zone di Siracusa e Catania.

Il carretto è un oggetto d’arte, un libro aperto che racconta tutta la Sicilia, la saggezza immutata nel tempo e la cultura che recita in tutte le sue forme”. All’interno del museo hanno trovato casa anche una trentina di dipinti raffiguranti la storia siciliana firmati dallo stesso Virgadavola e diversi strumenti da lavoro della civiltà contadina come aratri e falci di legno.