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Kim Rossi Stuart è il protagonista de Il Gattopardo, la serie tv ispirata dall’omonimo romanzo che arriva su Netflix in 6 puntate a partire dal 5 marzo. “Quando ho letto la sceneggiatura”, ha detto l’attore “mi sono subito scontrato con quest’immagine di don Fabrizio, un uomo alto quasi due metri, pesante, forte, io invece mi percepisco fragile, insicuro. Ho pensato si trattasse di un triplo salto mortale. Poi però ho letto il libro e mi sono avvicinato al mondo intellettuale del principe di Salina. Sono andato prima sul pratico e ho chiesto a Tom il regista se mi dovessi ingrossare un po’, mettere muscoli o ciccia. Poi abbiamo lavorato sulla voce, e ho trovato un tono profondo che un po’ mi è rimasto“.

C’è grande attesa per la serie, prodotta da Indiana Production con Moonage Pictures e presentata il 25 febbraio all’hotel Plaza di Roma, dove è stata girata la scena del celebre ballo. “C’era qualcosa in questo personaggio, in quello che lui vive, che mi ha emotivamente trascinato. In questa questa sala abbiamo girato la scena del ballo del sesto episodio ed è stata molto emozionante per me”, ha aggiunto Kim Rossi Stuart.

Nel cast ci sono anche Benedetta Porcaroli (Concetta), Deva Cassel (Angelica) e Saul Nanni (Tancredi) e Paolo Calabresi, Francesco Colella, Astrid Meloni e Greta Esposito. La serie è tratta dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Prodotta da Fabrizio Donvito, Daniel Campos Pavoncelli, Marco Cohen, Benedetto Habib e Alessandro Mascheroni per Indiana Production e da Will Gould e Frith Tiplady per Moonage Pictures, Il Gattopardo è stata girata tra Palermo, Siracusa, Catania e Roma.

La regia è di Tom Shankland, che è stato affiancato da Giuseppe Capotondi (episodio 4) e Laura Luchetti (episodio 5). Scritta da Richard Warlow, che ne è anche creatore ed executive producer, assieme a Benji Walters, la serie Il Gattopardo riscopre la modernità di un racconto, quello del Principe di Salina e della sua famiglia, che è quello dell’Italia di ieri e di oggi. Il direttore della fotografia è Nicolaj Bruel.

I costumi della serie sono a firma di Carlo Poggioli ed Edoardo Russo, le scenografie di Dimitri Capuani. Le musiche originali sono di Paolo Buonvino. Il regista Tom Shankland spiega iI che il suo Gattopardo è una dichiarazione d’amore per la Sicilia e a Tommasi di Lampedusa: “Mio padre insegnava l’italiano all’università, quindi ogni tanto si poteva prendere delle settimane di ricerca in giro per l’Italia, noi lo accompagnavamo e potevamo viaggiare e passare un sacco di tempo in Sicilia. Grazie ha lui ho scoperto e amato, molto, letto e riletto il Gattopardo”.

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