Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Dalle nocciole del Piemonte ai pistacchi siciliani

  • Nutkao acquisisce la siciliana Antichi Sapori dell’Etna.
  • L’azienda della Sicilia è nota per la produzione di pistacchi.
  • La Nutkao produce da oltre 30 anni creme spalmabili e prodotti al cioccolato.

Difficile resistere alla bontà dei pistacchi siciliani. Lo sa bene l’azienda piemontese Nutkao, che ha acquisito la siciliana Antichi Sapori dell’Etna, nota proprio per la sua produzione di “oro verde”. Nutkao, da più di 30 anni, produce creme spalmabili e prodotti a base di cioccolato per conto terzi. Con la nuova acquisizione Made in Sicily, punta a fare crescere il suo fatturato da 180 a oltre 250 milioni di euro.

Nutkao punta sulle eccellenze siciliane

L’operazione si inserisce in un piano di ampliamento produttivo e distributivo. Il progetto era iniziato nel 2015 quando Nutkao aveva aperto il suo primo stabilimento nella Carolina del Nord, negli USA. Qui produce creme per il settore retail e per l’industria. Nel 2018 era arrivato lo stabilimento di Accra dove vengono lavorate solamente fave di cacao ghanesi.

A oggi il gruppo Nutkao, il cui quartier generale è a Canove di Govone in Piemonte, conta su una distribuzione in 80 Paesi del mondo. “Con Antichi Sapori dell’Etna, ampliamo la nostra offerta e puntiamo sull’eccellenza italiana, a conferma della passione per i territori di origine, nel segno di una qualità produttiva e di filiera”, spiega il ceo di Nutkao, Federico Fulgoni.

I pistacchi siciliani, quindi, incontrano le nocciole piemontesi. Antichi Sapori dell’Etna è una realtà nata nel 2002 grazie a Vincenzio Longhitano e Nino Marino. In poco tempo l’azienda si è trasformata in un laboratorio di pasticceria, grazie anche al fatto che possiede 70 ettari di pistacchieti proprio alle pendici dell’Etna. Suoi anche due stabilimenti produttivi, con una distribuzione che raggiunge oltre 50 Paesi.

Antichi Sapori, che con sedici aziende dedite alla lavorazione, copre il 35% dell’intera produzione di pistacchio a Bronte (l’1% della produzione mondiale). Ha un fatturato di 55 milioni di euro nel 2020. É stata da numerosi fondi private equity e, in questi ultimi anni, ha registrato una crescita continua, sostenuta dalla presenza su mercati esteri strategici come Spagna, Australia e Spagna. Foto: Andres Rodriguez – Licenza.

Articoli correlati