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Proverbi Siciliani per iniziare al meglio il nuovo anno.

  • Ecco una raccolta di modi di dire della tradizione siciliana che ci possono aiutare per affrontare al meglio l’anno appena iniziato.
  • Queste semplicissime frasi sanno essere efficaci proprio perché sono essenziali.
  • Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta della Sicilia e delle sue tradizioni.

Lo diciamo spesso e torniamo a ripeterlo: c’è sempre un proverbio siciliano giusto. Qualsiasi occasione ha la sua frase, questo è certo. La saggezza popolare è un’ottimo modo per conoscere la Sicilia in modo autentico. I proverbi sono una eccellente rappresentazione del folklore della nostra isola. Ci portano indietro nel tempo e ci collegano idealmente con le generazioni del passato – che hanno davvero tanto da raccontarci. Oggi abbiamo pensato di fare una cosa un po’ insolita: raccogliere 10 proverbi per iniziare al meglio il nuovo anno. Si tratta di un modo per affrontare in modo positivo i 12 mesi che stanno per venirci incontro. Scopriamo subito insieme quali sono i proverbi siciliani per l’anno nuovo.

I migliori proverbi siciliani per l’anno nuovo

  1. Pignata taliata ‘un vugghi mai (La pentola guardata non bolle mai): è un invito alla pazienza. Quando una cosa si aspetta con troppa enfasi, sembra non arrivare mai, quindi meglio attendere che i tempi siano maturi.
  2. Si ad ogni cani chi abbaia ci vò tirari ‘na petra, ‘un t’arrestanu vrazza (Se vuoi tirare una pietra ad ogni cane che abbaia, non ti rimangono braccia): scegliete con cura le attività alle quali dedicarvi, senza accumulare troppe attività o senza dedicarvi a troppe cause tutte insieme. I risultati saranno migliori.
  3. Fa beni e scordatillu, fa mali e pensaci (Fai bene e scordatelo, fai male e pensaci): quando fate una buona azione, non fatela per averne qualcosa in cambio. Quando combinate qualche marachella, invece, cercate di risolvere!
  4. Lu rispettu è misuratu, cu lu porta l’havi purtato (Il rispetto è misurato: chi lo porta, lo riceve): questa è una massima di vita sempre valida. Se si esige rispetto, lo si deve anche dare, è una cosa reciproca.
  5. Cu fa carteddi, ni fa lari e ni fa beddi (Chi realizza ceste, ne fa brutte e ne fa belle): non sempre si possono raggiungere i migliori risultati, ma ciò non vuol dire che non si debba provare. Metteteci il massimo impegno, col tempo perfezionerete!
  6. Lu bonu no vali cchiù di lu tintu sì (Un buon “no” vale più di un cattivo “sì”): imparate anche a dire no, per quanto possa non essere piacevole. Dire sì controvoglia è molto peggio.
  7. Li guai di la pignata li sapi la cucchiara (I guai della pentola li conosce il cucchiaio che rimescola): quando vi sentite incompresi, provate a ragionare sul fatto che non sempre si comprende appieno ciò che capita agli altri.
  8. Quannu la lingua voli parrari, havi prima a lu cori dimannari (Quando la lingua vuole parlare, deve prima chiedere al cuore): contate fino a dieci, soprattutto durante le discussioni un po’ spinose.
  9. Geniu fa biddizza (Genio fa bellezza): mai sottovalutare la bellezza della mente, andate oltre l’apparenza delle cose.
  10. Comu veni si cunta (Come viene si racconta): per un anno appena iniziato, non c’è proverbio migliore. Non siate pessimisti, né troppo ottimisti, soltanto alla fine potrete raccontare ciò che è accaduto!

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