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La prima area naturale protetta della Sicilia.

  • Cosa fare nella Riserva dello Zingaro, un angolo di paradiso in Sicilia.
  • Si tratta di una delle aree naturalistiche più preziose della nostra regione.
  • Mare blu, natura incontaminata, calette caraibiche: scopriamo tutto insieme.

La Sicilia ha uno straordinario patrimonio naturalistico. In tutta la regione esistono alcuni meravigliosi esempi di Riserve e aree protette, luoghi unici al mondo. Tra i più famosi in tutto il mondo c’è sicuramente la Riserva dello Zingaro, in provincia di Trapani. La sua fama la precede di gran lunga. È la prima area naturale protetta della Sicilia, istituita nel 1981. La sua è una storia di amore tra l’uomo e la terra. Nel 1980 ben duemila persone marciarono tenendosi per mano, impedendo la cementificazione di questo tratto della costa siciliana. Oggi, grazie a quella marcia, ammiriamo uno degli ecosistemi più ricchi del Mediterraneo. E non solo: c’è tanto da scoprire.

Riserva dello Zingaro, magia tra terra e mare

A stupire chiunque visiti lo Zingaro in Sicilia è anzitutto il paesaggio. Le rocce calcaree sono a strapiombo su un mare limpido e turchese. Si trovano piccole insenature e spiagge di ciottoli bianchi, grotte abitate fin dal Paleolitico superiore e stupende palme nane. Proprio la palma nana è il simbolo della Riserva dello Zingaro. I percorsi ufficiali sono 5, tutti percorribili a piedi, dall’ingresso sud (quello di Scopello) fino all’accesso nord (quello di San Vito lo Capo). Nel 2021 sono fruibili solo alcuni sentieri, controllate qui per essere sicuri. Conosciamo adesso le calette dello Zingaro.

Spiaggette dello Zingaro

Le spiaggette dello Zingaro più spettacolari sono Cala Capreria, Cala Disa, Cala Beretta, Cala Marinella, Cala Torre dell’Uzzo e Cala Tonnarella dell’Uzzo. Cala Varo, a differenza di queste, si può raggiungere solo via mare. L’acqua è di un bellissimo colore verde smeraldo e, guardando dall’alto, l’effetto è molto spettacolare. C’è il verde delle palme nane che incontra i colori della macchia mediterranea. Si procede tra rosmarino e ulivi antichi, nei sentieri costeggiati dall’acanto. Un bel paesaggio, il perfetto preludio a un tuffo nel blu. Tra un bagno e l’altro, si può anche fare una sosta nei 5 musei che raccontano il legame tra l’uomo e la natura (Museo della Civiltà Contadina, Museo della Manna, Museo Naturalistico, Museo dell’Intreccio, Museo delle Attività Marinare). Non perdetevi, poi, Borgo Cusenza: vi spieghiamo subito di cosa si tratta.

Borgo Cusenza e i Musei della Riserva dello Zingaro

Nel cuore della Riserva dello Zingaro c’è un borgo un tempo abitato. Un agglomerato rurale aggrappato alla montagna, accolto in una valle. Qui ha vissuto un popolo antico e sapiente. La gente di Borgo Cusenza, il cui nome originario era Bagghiu di L’Acci, fosse completamente autosufficiente. Si recava alla contrada Sughero solo per scambi di attrezzi di lavoro e manodopera. Si possono ammirare ancora le abitazioni, alcune delle quali ben tenute, con alcune camere visitabili.

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