Biscotti bolliti, “viscotta scaurati” o anche “affuca parrini“. Tutti questi nomi riconducono a un’unica ricetta siciliana, tipica della cucina ragusana. Si tratta di una prodotto non da poco, che è stato ufficialmente riconosciuto e inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani. È una preparazione della tradizione che, soprattutto un tempo, non mancava mai nelle case delle nonne ed era il modo perfetto per terminare un pasto. A caratterizzare i biscotti bolliti siciliani, come si intuisce già dal nome, è il fatto che vengano prima bolliti, poi cotti nel forno. Sono profumati da semi di finocchio o anice e si trovano solitamente nei panifici. Il loro sapore non è eccessivamente dolce.
Ricetta dei biscotti bolliti siciliani
Ingredienti
- 500 g di farina 0
- 250 g di farina 00
- 125 g di zucchero
- 40 g di strutto
- 5 uova
- 50 ml di succo di limone
- un cucchiaino di semi di anice (o finocchio)
Procedimento
- Per fare i biscotti bolliti, dovete anzitutto impastare le farine setacciate con zucchero, strutto a pezzetti e uova.
- Aggiungete, man mano, un po’ di succo di limone e, in ultimo, i semi di anice.
- Non appena il composto sarà diventato liscio e sodo, formate un cordoncino del diametro di 2-3 centimetri.
- Tagliate dei pezzetti, dandogli forma a bastoncino, a “s” o circolare.
- Sbollentate in acqua per 5 minuti.
- Trasferite i biscotti su una spianatoia leggermente inclinata e fateli riposare per almeno 8 ore. Devono perdere l’acqua.
- Incideteli di lato con un taglio orizzontale molto profondo e cuoceteli in forno preriscaldato a 200°.
- Devono essere discretamente dorati.
Buon appetito!