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Il biscotto Sampirotu (chiamato anche biscotto Sampietrese) è una tipica specialità di San Pier Niceto, piccolo borgo del Messinese. La sua storia risale ai primi del Novecento. Si sentiva l’esigenza di creare un prodotto nuovo, utilizzando ingredienti semplici e unici, come anice, sesamo e finocchio selvatico. La preparazione si contraddistingue per una lunga lavorazione, che un tempo veniva effettuata con grande fatica a mano, e per la cottura che prevede una o due fasi.

A seconda del risultato finale, infatti, si può scegliere per quanto cuocere: così si ottiene un biscotto morbido, da mangiare in giornata, o uno più duro, che si può conservare per diverso tempo e può accompagnare granite, vino o liquori.

La ricetta si tramanda di generazione in generazione e oggi il biscotto Sampirotu continua a rappresentare la tradizione e i sapori autentici. Ogni anno, per celebrare questo prodotto tipico, viene organizzata una sagra che coinvolge le piccole attività del luogo. Si svolge nel mese di agosto ed è la perfetta occasione per degustare il biscotto nelle due varianti, duro e morbido, accompagnandolo con granita al limone o vino.

San Pier Niceto è un comune italiano di 2.745 abitanti della Città metropolitana di Messina in Sicilia.

Per quanto concerne l’etimologia, il termine “Niceto”, il quale deriva dal greco “nìke” (“vittoria”), è stato aggiunto soltanto nel 1873. In passato, come si può notare nelle carte geografiche più antiche, il comune era denominato San Pietro di Monforte o San Pier Monforte, in quanto frazione del limitrofo comune di Monforte San Giorgio. Il comune si trova nella Valle del Niceto.

Foto da video

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