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L’appello dell’avvocato Giacomo Frazzitta.

  • Dopo le nuove indiscrezioni sulla scomparsa di Denise Pipitone, le parole del legale.
  • Il riferimento è alle dichiarazioni dell’ex pm Maria Angioni.
  • Secondo Angioni, Denise sarebbe viva, sposata e con una figlia.

Continuano a susseguirsi le indiscrezioni e le dichiarazioni in merito alla scomparsa di Denise Pipitone, sparita da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004. Una vicenda che, ancora oggi, presenta diverse ombre e aspetti da chiarire. Negli ultimi mesi il caso è tornato sotto i riflettori, per alcune nuove segnalazioni, ma non solo. Si sono aggiunte testimonianze e sono emersi dettagli che hanno riacceso la speranza. Il flusso di informazioni è continuo, al punto che Giacomo Frazzitta, avvocato della mamma di Denise, Piera Maggio, ha rivolto un appello per chiedere discrezione. Ecco cosa ha detto.

Cautela nel diffondere notizie sulla scomparsa di Denise Pipitone

«Invitiamo tutti – giornalisti, magistrati o avvocati – alla massima cautela nel momento in cui si diffondono notizie che possono essere infondate o contenenti elementi non riscontrati o non riscontrabili e che possono costituire un ostacolo al lavoro della Procura di Marsala». Queste le parole di Frazzitta. Il legale è intervenuto, commentando all’Ansa le dichiarazioni rilasciate alla trasmissione di Rai1 Storie Italiane dell’ex Pm Maria Angioni. Angioni coordinò all’inizio l’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone. Durante il programma ha spiegato alla conduttrice Eleonora Daniele che Denise sarebbe viva e avrebbe una figlia. Da qui, l’appello di Giacomo Frazzitta, che ha anche aggiunto quanto segue.

Il legale ha parlato anche a nome di Piera Maggio e ha escluso di avere ricevuto segnalazioni in proposito. «Non vediamo tuttavia la necessità – ha aggiunto – di fornire informazioni particolarmente dettagliate, frutto o meno delle indicazioni di un mitomane o che dovessero anche risultare fondate, perché ancora al vaglio della magistratura”. Ha definito le dichiarazioni di Maria Angioni «provenienti da un magistrato che nella sua funzione potrebbe avere un canale privilegiato con i suoi colleghi».

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