Frutta e vino, un classico senza tempo.
- Pesche nel vino, un sapore classico che non passa mai di moda.
- Quando arriva l’estate, un aperitivo o un fine pasto goloso e rinfrescante.
- La versione nostrana della sangria è davvero imbattibile.
Nei ricordi di molti di noi c’è sicuramente l’immagine di un adulto che, alla fine dal pasto, sbuccia una pesca e la tuffa in un bicchiere di vino. Un classico dell’estate, un fine pasto dolce che unisce la freschezza della frutta al tocco sfizioso del vino. Le pesche nel vino sono molto diffuse nel Sud Italia e in Sicilia, soprattutto nella varietà delle percoche. Per un’esperienza Made in Sicily, però, il consiglio è quello di usare la pesca Bivona, la montagnola locale. Una variante nostrana della “sangria”, che richiama la classica bevanda spagnola, ma la reinterpreta in chiave sicula e meridionale.
Pesca nel vino, sapore della tradizione
Si pensa che la tradizione delle pesche nel vino abbia proprio origine nella dominazione spagnola del Sud Italia. Non è necessario che il vino sia rosso (può essere anche bianco, a seconda del proprio gusto), ma la pesca in questione deve avere determinate caratteristiche. Deve essere dolce e succosa e presentare una polpa soda e compatta. Non deve, infatti, disfarsi una volta “inzuppata”. Per questo motivo la pesca Bivona si presta molto bene ed è un ingrediente eccellente.
Per ottenere una pesca con il vino degna di questo nome, il vino deve essere ben freddo. La frutta, tagliata a pezzetti, deve avere il tempo di insaporirsi come si deve e va rigorosamente mangiata alla fine. Quando è intrisa di sapore, è una vera prelibatezza. Vi consigliamo di non lesinare sulla qualità del vino (lo stesso che vi ha accompagnato durante il pasto): meglio se di corpo leggero. Per il resto, lasciatevi guidare dal gusto e dai ricordi.